lunedì 24 novembre 2014

venerdì 21 novembre 2014

Dialektos, Maria Pia De Vito in concerto @ Théâtre Muncipal (Tunisi) - 15/11/2014

Ilaria Guidantoni Martedì, 18 Novembre 2014

Un’italiana, anzi una napoletana a Tunisi, nel cuore dell’italianità. Un’ora di parole e musica: melodia, improvvisazione, arrangiamento e grande virtuosismo. Ricerca e sperimentazione, voglia di contaminazione sono gli ingredienti dello spettacolo emblematico nel titolo che traduce l’ispirazione musicale inglese di Huw Warren, la danza e i classici brasiliani, in napoletano, facendo risuonare le note mediterranee.

Maria Pia De Vito (voce, live electronics), Huw Warren (piano)
Tunisi, Théâtre Municipal de Tunis - sabato 15 novembre 2014

Nel cuore di Tunisi, sull’Avenue Bourguiba, già Avenue de France, al Théâtre Muncipal - realizzato in stile liberty da architetti italiani ai primi del Novecento (e recentemente restaurato) - l’Istituto di Cultura Italiano ha organizzato uno spettacolo, «Dialektos» con il duo Maria Pia De Vito (vocalista e musicista) e Huw Warren (pianista e compositore), nato dal loro incontro musicale. Se-il pianista unisce l’accademia alla ricerca, talora irriverente anche nel modo di suonare il piano, in piedi, appoggiandosi in posizioni provocatorie, o ancora pizzicandone le corde, con un tono qualche volta spassoso; la vocalista rivela una tecnica grandiosa e un lungo studio, offerto al pubblico con leggerezza e perfino ironia, sulla voce usata come strumento, rappresentazione, vorrei dire perfino mimica. Potrebbe essere protagonista di uno spettacolo per sola voce, senza parole. E invece Maria Pia ci offre anche la parola sull’onda dell’arrangiamento musicale e della traduzione che, in questo caso, non è tradimento, quanto un viaggio in noi stessi e nelle possibilità del pensiero e del sentire che si dilatano cambiandone le parole. Perché nulla resta immutabile.

Lo spettacolo è frutto di una collaborazione tra i due artisti, personalità affermate, desiderose di intraprendere nuove esperienze musicali. Quest’incontro ha permesso loro, reciprocamente, di unire una creatività vocale a innovazioni sorprendenti a livello pianistico.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

lunedì 10 novembre 2014

Tunisia, le prime elezioni dopo la rivoluzione nell'analisi di Ilaria Guidantoni - NOIDONNE.org

La scrittrice Ilaria Guidantoni in una videointervista commenta il risultato delle elezioni in Tunisia. Kalthoum Kannou l'unica donna candidata alle presidenziali


Risultati e commenti alle PRIME ELEZIONI politiche nella Tunisia del post-rivoluzione. L’astensionismo e una forte partecipazione femminile hanno caratterizzato le scorse elezioni legislative in Tunisia. I risultati definitivi arriveranno a ridosso delle prossime Presidenziali ma la vittoria di Nida Tounes, partito cosiddetto “laico”- rispetto a una Costituzione che stabilisce all’art. 1 il primato dell’islam come religione di Stato - viene data come certa in Parlamento. Poche le donne candidate, molte le elettrici che in tutte le parti del paese hanno partecipato al voto. Nonostante ci siano state difficoltà nelle zone rurali le donne tunisine hanno ancora una volta marcato la propria presenza sociale e politica recandosi in massa ai seggi. Presidenziali: solo una donna in lista.

Saranno 27 i candidati in corsa alle presidenziali tunisine previste per il 23 novembre. Kalthoum Kannou, giudice della Corte Costituzionale, è l’unica donna in lizza, ne abbiamo anticipato un ritratto nel numero di settembre. Nonostante la determinazione Kalthoum pare abbia poche probabilità di accedere al secondo turno. Secondo gli analisti, in una scala da uno a cinque, le possibilità per la giudice di arrivare al ballottaggio superano di poco il gradino più basso. Una candidatura di bandiera dunque per una donna simbolo dei movimenti femminili e femministi che si battono per la parità di genere in politica.
Nel video la scrittrice Ilaria Guidantoni, da poco rientata dalla Tunisia, analizza i risultati elettorali dello scorso ottobre e anticipa il clima politico che si respira sul versante delle Presidenziali.

Intervista di Emanuela Irace

| 10 Novembre 2014

venerdì 7 novembre 2014

formiche.net - Perché la Tunisia è la fabbrica dei foreign fighters dell'Isis

22 - 10 - 2014Francesco De Palo

Dalla rivolta dei Gelsomini al foraggiamento delle truppe dell’Isis. La Tunisia si scopre diversa rispetto a quella che i rivoluzionari pionieri delle primavere arabe avevano immaginato e oggi si è ritagliata uno spazio come lo Stato che ha inviato più combattenti stranieri di qualsiasi altro Paese in Irak e Siria per unirsi al gruppo terrorista Isis. I motivi della sterzata sono stati analizzati alla luce del trend socio-politico del Paese alla vigilia di una doppia tornata elettorale.

IL TREND
uali sono i motivi di tale determinazione? Secondo alcuni analisti anziché minare l’estremismo militante, la nuova libertà giunta con la primavera araba ha permesso ai militanti stessi di predicare e reclutare più apertamente che mai. Allo stesso tempo, molti giovani tunisini sostengono che le nuove libertà e le elezioni hanno fatto poco per migliorare la loro vita quotidiana, creare posti di lavoro o frenare una polizia brutale che molti ancora chiamano “il sovrano”, o tra gli islamisti ultraconservatori , “il tiranno”.

L’ANALISI
“La Tunisia è il Paese delle contraddizioni” spiega a Formiche.net la scrittrice Ilaria Guidantoni autrice di tre pamphlet sull’argomento. E certifica che oggi si vede una svolta compiuta almeno a livello di pensiero, in superficie, mentre la nazione è tornata ad essere “la terra laica che guarda all’Europa, ma il sud affamato e insoddisfatto preme con una buona dose di rabbia“. I profughi libici infatti aumentano non poco la tensione.

Leggi tutto 

Conoscenza enologica e iniziazione alle tecniche di degustazione dei vini a Tunisi dal 17 al 19 novembre