domenica 15 maggio 2016



I nuovi pellegrini – Chiostro del Bramante (Santa Maria delle Grazie, Milano)

Scritto da   Domenica, 15 Maggio 2016 
I nuovi pellegrini – Chiostro del Bramante (Santa Maria delle Grazie, Milano)
L’impatto storico-sociale dell’immigrazione moderna nella sanità, dal 5 al 29 maggio 2016, è il tema di una mostra fotografica dal titolo poetico, realizzata dalla Fondazione Farmafactoring di Milano con il Patrocinio del Ministero della Salute.
Nella cornice ‘sacra’ e simbolo dell’arte e della tecnica milanese, considerato che la Chiesa di Santa Maria delle Grazie conserva il celeberrimo Cenacolo di Leonardo da Vinci, le foto di tre fotografi raccontano tre tappe del viaggio dei migranti italiani dal punto di vista della salute. Al di là delle immagini e di ogni giudizio estetico, che in questo caso può passare in secondo piano, l’originalità è nella prospettiva non tanto per l’aspetto del reportage in chiave sanitaria: la relazione tra migrante e salute e l’impatto sul sistema sanitario nazionale, ma anche la risposta dell’organizzazione sanitaria nelle regioni italiane; quanto, soprattutto, per la relazione intima che coinvolge l’incontro tra medico e paziente, rispettivamente un cittadino italiano curante e un ‘avventore’ straniero e spesso straniato, strappato o fuggito da una cultura che parla anche nel suo disagio, dolore e con il suo corpo. La mostra, presentata per la prima volta lo scorso novembre a Roma alla Galleria del Cembalo, e successivamente a Palermo al Museo Diocesano, oltre il Patrocinio del Ministero della Salute, per la tappa di Palermo ha ottenuto anche il Patrocinio della Regione Siciliana, Assessorato Regionale della famiglia, delle Politiche Sociali e del lavoro (Ufficio Speciale Immigrazione).
Per una lettura completa dell'articolo: http://www.saltinaria.it/recensioni-arte/arte-recensioni/nuovi-pellegrini-chiostro-del-bramante-milano-recensione-mostra.html

 

SaltinAria.it  ARTE & CULTURA  Interviste  Due sponde un solo mare – Siracusa (Sicilia)

Due sponde un solo mare – Siracusa (Sicilia)

Scritto da   Domenica, 15 Maggio 2016 
Due sponde un solo mare – Siracusa (Sicilia)
Seconda tappa della Personale della scultrice siracusana Roberta Conigliaro
Dal 21 maggio al 5 giugno a Palazzo Montalto nel cuore di Siracusa, la nuova tappa di un viaggio della scultrice Roberta Conigliaro, romana di adozione, siracusana per origine, mediterranea per vocazione. Una mostra sul tema dei migranti, punta dell’iceberg di una riflessione profonda sulMediterraneo come luogo di un possibile dialogo e di un attuale scontro e dell’arte come ponte oltre il linguaggio tra i popoli. Uno sguardo dalla Sicilia oltre la Sicilia, epicentro mediterraneo.

Un progetto e non solo una mostra che si sviluppa come un viaggio nel sud e che diventa una metafora nella metafora. C'è anche una parte letteraria - le tue composizioni - e l'idea che la mostra sia la punta dell'iceberg. Puoi raccontarci l'idea complessiva?
«Questo progetto, che qui è alla sua seconda tappa dopo Trapani, è a sua volta una tappa di un mio viaggio interiore verso quel sud che mi ha generato e nutrito e che continua ad alimentare la mia creatività, pur vivendo altrove. Anzi penso che la mia creatività sia maggiormente alimentata da questo distacco, che è fatto a volte di una nostalgia struggente ma anche di un più profondo senso delle origini, sentimento che si riscontra tipicamente negli isolani e ancor di più nei migranti, un bisogno di tener vivo tutto ciò che è legato alla propria terra di origine. In questo mio viaggio, che appunto parte da lontano, dagli inizi del mio lavoro come scultrice, si va ad aggiungere, per questa mostra, il tema della migrazione, affrontato non solo nella sua accezione drammatica ma anche inteso come possibilità di scambio e di arricchimento reciproco.
Per leggere il testo integrale: http://www.saltinaria.it/interviste/interviste-arte/intervista-a-roberta-conigliaro.html

venerdì 13 maggio 2016

Torino 12 maggio 2016
Il debutto del mio ultimo lavoro sul Mediterraneo, Lettera a un mare chiuso per una società aperta, Albeggi Edizioni dal 19 maggio in libreria


Appuntamento a Siracusa con la seconda tappa del mio ultimo viaggio nel Mediterraneo, dopo il debutto a Torino

lunedì 9 maggio 2016

giovedì 5 maggio 2016

“Due sponde un solo mare”
Progetto di Roberta Conigliaro, scultrice e autrice della Personale omonima
Siracusa, Palazzo Montalto
21 maggio – 5 giugno
Inaugurazione 20 maggio ore 18.30



Due continenti, l’Africa e l’Europa, uno di fronte all’altro, separati da una striscia di mare, il Mediterraneo, il “mare di mezzo”. Un mare sulle cui coste si affacciano diversi popoli, con differenti culture che nei secoli si sono scontrati ma anche mescolati lasciandoci un patrimonio artistico che risente di queste reciproche influenze.
Due coste: quella nordafricana e quella siciliana che si guardano: porto di partenza, l’una; terreno di approdo di popolazioni in fuga da guerre e povertà, che sognano una nuova vita, un nuovo inizio, l’altra. La costa sud, così vicina eppure, a volte, irraggiungibile e il viaggio si interrompe a metà strada. Giorno dopo giorno, un tratto di mare che diventa la culla sempre più grande di sogni naufragati.

Il cammino segue le tracce di un viaggio di ritorno o comunque della memoria dell’emigrazione italiana prima che lo Stivale diventasse terra di immigrazione, in particolare ascoltando le storie dei siciliani che nell’Ottocento e alcuni anche prima, partirono verso le coste africane.
Dallo sguardo puntato a lungo su questo orizzonte nasce il progetto di questa mostra della scultrice siracusana Roberta Conigliaro. Un insieme di “suggestioni ed immagini scolpite”, in pietra e terracotta, alle quali accostare alcuni testi – scritti durante la realizzazione delle opere - che accompagnino il percorso del visitatore. Una mostra che parla di speranze, di sogni infranti e, soprattutto, di … incontri. Lo sguardo di chi si trova dalla parte della costa di approdo, quella costa così vicina al continente africano da poterlo quasi vedere.
L’ispirazione nasce da lontano, da un sogno di bambina quando seduta sugli scogli di fronte a Siracusa, guardando il mare immaginava dall’altra parte la costa africana: d’altra parte come dice lo scrittore egiziano Ezzat el-Kamhawi, per un Mediterraneo guardando il mare è impossibile non immaginarsi cosa c’è sull’altra riva
Lo sguardo è rimasto comunque puntato verso un Altrove, con l’impegno ad andare oltre, un po’ più in là di quello che è familiare. Il mare che unisce e divide ad un tempo, creando contaminazioni tra genti diverse – non sempre facili ma foriere di arricchimento e di vita - e l’osservazione che nelle mani delle donne, nella loro capacità di accoglienza, c’è la chiave del dialogo, sono ispirazioni antiche nell’arte di quest’artista.
Dopo la prima tappa al museo regionale  Pepoli di Trapani, la mostra approda a Siracusa, a palazzo Montalto. Così come in precedenza a Trapani,  verrà creato un percorso accessibile anche ai non vedenti, con l’ausilio di didascalie in Braille e la proposta di avvicinare alcune sculture mediante il tatto. Quest’iniziativa rende palpabile l’idea che Roberta ha dell’incontro tra le genti, legato alla disponibilità di andare incontro all’altro cercando di parlare lo stesso linguaggio – quello del tendere la mano e di una carezza in questo caso – e della scultura come ponte universale: un’arte da toccare.

Roberta Conigliaro, scultrice, siracusana, vive e lavora a Roma.
Sono cresciuta a Siracusa, una città del sud della Sicilia. Sin da piccola al mare, seduta sugli scogli, osservavo l’orizzonte ed immaginavo di poter andare oltre con lo sguardo per riuscire a vedere l’altra costa, quella africana. Ho sempre percepito la sua vicinanza, soprattutto nei giorni in cui soffiava il vento del deserto.
Nel 1989 mi sono spostata verso nord, a Roma ma il mio sguardo continua ad essere rivolto verso sud…oggi più che mai.
Principali mostre: “La scuola dei Generi”, galleria Cà d’Oro Roma; “Riparte 2002”, International Art Fair Roma; mostra personale, galleria “l’arco e la fonte”, Siracusa; “Profondo rosa” 2006 e 2007 (catalogo Giorgio Mondatori Editore); fiera Art Verona; fiera di Innsbruck ’08 “Periplo 2006”, Palazzo del Governo di Siracusa; Tour “euart 2009”, Miami, Boston, Dubai; fiera Berlinerliste ’09, Berlino;  mostra personale, studio Vera, palazzo Doria Pamphilj, Roma; mostra personale “sud”, galleria quadrifoglio, Siracusa; fiera Affordable art fair 2012, Milano; mostra personale “un’esile scia di silenzio”, dialogo con la poesia di Antonia Pozzi, Antico Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio, Milano; mostra personale “due sponde un solo mare”, museo regionale Agostino Pepoli, Trapani.

Mail : robertaconigliaro@virgilio.it
Pagina facebook: Roberta Conigliaro sculture
“due sponde un solo mare”
Siracusa, palazzo Montalto
Via dei Mergulensi
dal 21 maggio al 5 giugno 2016

orari: lun. 16-20; mart.-dom. 10-13 e 16-20

domenica 1 maggio 2016


I Pupi Siciliani. La morte di Orlando - Teatro Quirino (Roma)

Scritto da   Domenica, 01 Maggio 2016 
Un’arte antica e artigianale, quella dei Pupi Siciliani, che sfiora solo la tecnologia e gli accorgimenti del teatro moderno, e vale soprattutto per la tradizione e per i simboli che sono tornati di grande attualità: la dialettica tra “bene” e “male”, sul potere che oggi come ieri oppone le due sponde del Mediterraneo. Un modo per recuperare un’arte antica a rischio di estinzione.

I PUPI SICILIANI - La morte di Orlando
Il ciclo carolingio e les chansons de geste
spettacolo e laboratorio su origine, tecnica e magia a cura dell’Associazione Culturale Don Ignazio Puglisi
Dal 28 aprile all’8 maggio nella Sala Colonne del teatro Quirino è allestita, insieme all’esposizione dei Pupi, la mostra fotografica a cura di Nunzio Bruno “Il grido dei Pupi”

Dal 28 aprile all’8 maggio gli esperti “pupari” dell’ "Associazione Culturale Don Ignazio Puglisi”svelano la magia dell’Opera dei Pupi, eletta dal’UNESCO “Capolavoro Orale e Immateriale dell’Umanità”, attraverso la mostra fotografica “Il grido dei Pupi” a cura di Nunzio Bruno nella Sala Colonne del Teatro Quirino di Roma, dove è anche allestita un'affascinante esposizione di Pupi. L’iniziativa è stata accompagnata da uno spettacolo, per due matinée svoltesi giovedì 28 e venerdì 29 aprile, per raccontare un’arte e una tradizione letteraria con la messa in scena del più famoso degli episodi dei pupi, “La morte di Orlando”.