giovedì 29 agosto 2013

Editoriaraba - Il mondo arabo (non una cosa seria) al Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera


Il tema individuato quest’anno dagli organizzatori dell‘XI Festival della Letteratura Mediterranea di Lucera è “L’ironia, una cosa seria”. Ironia intesa come “capacità di sdrammatizzare, di sorridere dei propri “guai” – grandi e piccoli – che è tipica dei popoli del Mediterraneo, di quella forza che spinge ad andare avanti nonostante i casi avversi che stanno caratterizzando la storia contemporanea ed il quotidiano di questi stessi popoli”.

Con venti di guerra che sembrano (?) sfiorare la Siria, gli attentati in Libano, le morti di ieri a Baghdad e un Egitto sotto coprifuoco, forse è necessario a tutti ricordare, e ricordarci, che nei paesi arabi le persone vivono. E ridono. E sanno scherzare della vita, con ironia e leggerezza. Che c’è un altro modo di guardare a questi paesi che non passa necessariamente per le parole guerra, bomba, armi chimiche e morte.

Lo sanno bene gli autori del libro Il sorriso della Mezzaluna. Umorismo, ironia e satira nella cultura araba (di Barbara De Poli, Patrizia Zanelli e Paolo Branca; Carocci, 2011), in cui l’ironia è “forma di resistenza e sopravvivenza”. Barbara De Poli presenterà il libro insieme al giornalista di Rainews Zouhir Louassini il 19 settembre.

Dell‘ironia dell’identità parlerà invece (con cognizione di causa) l’autore arabo israeliano, che scrive in ebraico, Sayed Kashua (Arabi danzanti, trad. di E. Loewenthal, Guanda, 2007; E fu mattina, trad. di E. Loewenthal, Guanda, 2007), che torna in Italia con il romanzo Due in uno (trad. di E. Loewenthal, Neri Pozza, 2013). L’autore sarà a colloquio con il giornalista Stefano Lamorgese il 18 settembre.

Deliziosamente ironica è la giovane illustratrice e graphic designer libanese Maya Zankoul, che nelle sue tavole coloratissime (pubblicate sul suo blog, poi diventate un libro pubblicato anche in Italia da Il Sirente) prende in giro il Libano e i suoi (a volte) schizofrenici abitanti, la sua famiglia, i clienti del suo studio e la vita, in generale. Il 20 settembre Donatella Della Ratta sarà a colloquio con Maya Zankoul sul tema “La guerra, non una cosa seria”.

Sotto le virgolette del tema “L’amore, non una cosa seria” si incontreranno invece lo scrittore tunisino Habib Selmi e l’arabista Elisabetta Bartuli, traduttrice di Gli odori di Marie Claire (Mesogea, 2013), primo romanzo di Selmi ad essere pubblicato in Italia e che verrà per l’appunto presentato in anteprima il 22 settembre.


martedì 27 agosto 2013

Editoriaraba - Jamila Hassoune, Ahdah Soueif, Ahmed Mourad e Nadine Kaadan al Festivaletteratura di Mantova

Al prossimo Festivaletteratura di Mantova (4 – 8 settembre), la letteratura araba sarà protagonista di diversi incontri, grazie ad ospiti come la libraia marocchina Jamila Hassoune, la scrittrice e attivista egiziana Ahdah Soueif, lo scrittore e fotografo egiziano Ahmed Mourad (ora in libreria con Polvere di diamante, Marsilio ed.) e la disegnatrice siriana, autrice di libri per bambini, Nadine Kaadan. Dialogheranno, tra gli altri, con loro: Paola Caridi, Elisabetta Bartuli ed Enrica Battista.

Su Editoriaraba il dettaglio degli appuntamenti

lunedì 12 agosto 2013

Martedì 13 agosto 2013 su RTCI per parlare della donna nel Mediterraneo in occasione della festa della donna in Tunisia

A un anno dal Ramadan raccontato nel mio libro "Chiacchiere, datteri e thé. Tunisi, viaggio in un società che cambia" e a due da "Tunisi, taxi di sola andata" sarò in diretta a RTCI, in italiano, con il conduttore e amico Mourad Ayari alle 16.30 - 15.30 ora italiana - per commentare la posizione della donna nel Mediterraneo. Cosa sta succedendo? Quali le emergenze e le prossime sfide? Perché almeno in quest'area del mondo la protesta è donna? A presto per raccontare un'altra storia di rivolta dalla parte delle donne.

venerdì 2 agosto 2013

Amina Sboui Tyler libera





Tunisia, ecco perché continua a divampare la rivolta
02 - 08 - 2013Francesco De Palo






Nel frattempo Amina Tyler, l'attivista Femen tunisina detenuta da maggio e divenuta icona della protesta laica contro l'integralismo islamico, è stata scarcerata
Non c’è pace in Tunisia, protagonista di eventi agli antipodi e dal peso specifico assolutamente differente. Dopo l’omicidio lo scorso 25 luglio del deputato dell’opposizione Mohamed Brahmi, che ha peggiorato la crisi politica, oggi da un lato spicca la notizia della liberazione della 19enne Amina “Tyler” Sboui (nella foto), soprannominata la “Femen tunisina”, agli arresti dallo scorso maggio. Dall’altro la ripresa dei conflitti tra rivoluzionari ed esercito, con il sangue che torna a scorrere nel Paese: nella notte uccisi otto soldati.
Femen free
Era in carcere dallo scorso 19 maggio, ma il giudice presidente della “Chambre d’accusation” di Sousse, a cui si era rivolta la procura di Kairuan per contestare l’alleggerimento delle accuse contro di lei, ha optato per la libertà provvisoria. Al momento Amina sarà sottoposta a processo con la sola accusa di presunta “profanazione di tombe”, mentre poche ore prima era giunta l’assoluzione per l’accusa più grave a suo carico, ovvero oltraggio alle guardie carcerarie.
Cosa significa Amina libera
“Il primo sguardo è un grido di vittoria per chi ha avuto la meglio in nome delle proprie idee, rischiando e pagando” commenta la scrittrice italiana Ilaria Guidantoni da poche settimane rientrata da Tunisi e autrice del pamphlet “Tunisi: chiacchiere, datteri e thè” (Albeggi edizioni). Ma attenzione ai facili entusiasmi: “È solo un passaggio: è ora che inizia il cammino vero per non invalidare quanto fin qui percorso ed è ora che deve manifestarsi la solidarietà internazionale ma anche e soprattutto il metodo della rete in nome della libertà. Non usiamo le armi e non lasciamo che il mondo e soprattutto la stampa ci usi, non gestiamo il nostro corpo come fosse un oggetto ma abbassiamo la voce per far sentire la potenza dell’urlo. Il popolo tunisino sta insegnando al Mediterraneo la compostezza della lotta, la dignità e la sobrietà. Le donne ne dovrebbero essere il vessillo. È questa la strada e chi è più maturo, per età e per storia, dovrebbe guidare la giovane e acerba protesta delle Femen, non lasciarle allo sbaraglio, specchi della nostra giovinezza, mandandole poi alla deriva e al massacro”.
Tensione nel Paese
Ma un dato di fatto è rappresentato dalle continue manifestazioni – spontanee e organizzate – contro il governo islamista: i cittadini ne chiedono le dimissioni, con l’obiettivo di giungere ad un nuovo esecutivo di unità nazionale. Una situazione assolutamente frammentaria e instabile, con a fare da cornice la tensione che torna salire per via degli scontri tra manifestanti/terroristi e Forze dell’ordine.
Ancora sangue
Al confine con l’Algeria sono stati uccisi otto soldati, in occasione di scontri con gruppi rivoluzionari definiti dalle autorità come “terroristi”. Una brigata islamica avrebbe ucciso otto soldati nel corso di un conflitto a fuoco nei pressi della città di Kasserine. Si tratta di una zona in cui, precisano fonti militari, da sei mesi opererebbe una cellula legata ad Al Qaeda, dettaglio su cui si è anche espresso il canale televisivo Nessma, anche se le autorità non hanno voluto confermare né smentire.
Strategia “vietnamita”
Secondo la stampa tunisina il gruppo di ispirazione qaedista è presente nella zona Monte Chaambi e sarebbe composto soprattutto da veterani ribelli islamici del Mali. Due mesi fa sarebbero stati responsabili della morte di due soldati e del ferimento di altri venti.

twitter@FDepalo

giovedì 1 agosto 2013

Editoriaraba - Perchè leggi la letteratura araba? [Sondaggio]



Come promesso, ecco il sondaggio: come e perché avete cominciato a leggere la letteratura araba in traduzione?

Avete tempo fino al 1' settembre per rispondere sul blog Editoriaraba


Leggere la letteratura araba: come hai cominciato?

All'università, e poi non ho più smesso

All'università, ma non la leggo al di fuori del contesto accademico

Casualmente, grazie al consiglio della mia libreria

Casualmente, grazie al consiglio del mio bibliotecario

Lavoro in un paese arabo/con i paesi arabi (giornalista, imprenditore, insegnante, etc.)

Vivo in un paese arabo

Su consiglio di un amico/parente

Leggendo articoli dedicati all'argomento sui siti web specializzati

Leggendo articoli/riviste cartacei (es. rubriche dedicate ai libri)

Dopo aver assistito a incontri/eventi/presentazioni/festival dedicati

Grazie a questo blog