venerdì 31 gennaio 2014

Tunisia, frammenti di una rivoluzione - Livorno, 4 febbraio 2014

Martedì 4 febbraio 2014,18.00

Ex Cinema Aurora, viale I. Nievo, 28 Livorno

Due racconti:

un video
"Tunisia.Frammenti di una rivoluzione"
di Filippo Del Bubba e Alessandro Doranti

una testimonianza,
quella di Marta Bellingreri, che in Tunisia ha collaborato alla creazione del centro donne di Jendouba, l'Espace Femmes Rayhana

L’incontro è il primo del ciclo “Benvenuti in Italia (?)”, un percorso, realizzato con il contributo del CESVOT Delegazione di Livorno, in cui parleremo di alcune situazioni difficili che, ieri e oggi, hanno spinto migliaia di uomini e donne a lasciare i loro paesi e di ciò che trovano in Italia, al loro arrivo.

per maggiori informazioni visita http://www.evelinademagistris.it/

lunedì 27 gennaio 2014

Le Monde, Domenica 26 - Lunedì 27 gennaio: Il lungo cammino della Tunisia per la Costituzione



Sabato 1° febbraio - Ilaria Guidantoni ospite nella puntata di Storie del TG 2, dopo la Mezzanotte

Sabato 1° febbraio Ilaria Guidantoni ospite nella puntata di Storie del TG 2 - che si affianca allo storico settimanale di approfondimento della testata Tg2 Dossier - intervistata da Sandro Petrone, per raccontare attraverso i proprio libri e viaggio il Mediterraneo che sta cambiando e il femminile nella regione del Mare Bianco di Mezzo, dopo le 24.00.

venerdì 24 gennaio 2014

"Lampedusa" Conversazioni su isole, politica, migranti di Giusi Nicolini con Marta Bellingreri

Giovedì, 23 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni

Una conversazione, più che un’intervista o un reportage. Questo è per me “Lampedusa”, viaggio su uno scoglio cesura e ponte tra due continenti, l’Europa e l’Africa, isola nel senso dialettico e contraddittorio del termine, terra di confine e confino appunto, approdo degli ultimi, umiliati e offesi. Una lunga chiacchierata che dell’intimità di una conversazione riporta il tu informale, il suo andare e venire senza una traiettoria tracciata, divagazioni e richiami a riprendere il filo.

Si avverte la confidenza e la consuetudine di due persone rispetto a
Giusy Nicolini
quello che raccontano, frutto di una condivisione vissuta e partecipata insieme. Anche per chi, come me, non è mai stato sull’isola, è come esserci, gettati in mezzo ai suoi disagi, ai suoi problemi. Per un giornalista vi si trovano denunce e informazioni, ma sembra che il libro nasca più da un’esigenza interiore, di restituire un’emozione, di non perdere la memoria, come quando ci si affida ad un diario, piuttosto che pensato per un pubblico. Non si sente nessun ammiccamento, nessuna volontà didattica, anche a costo di costringere chi legge a trovare un filo, a seguire i sentieri tortuosi di un vissuto, a rincorrere e perdersi nella frammentarietà del discorso parlato, senza troppa rielaborazione. In fondo le domande sono un assist, un commento talvolta, tal’altra un intermezzo, una cucitura, che spesso terminano con dei puntini di sospensione e non con un punto interrogativo.

Marta Bellingreri
E’ un conversare sincero, un discutere, due punti di vista complementari che convergono su uno scoglio centrale nel Mediterraneo. Dal libro emerge un appello come quello del sindaco di Lampedusa e Linosa, Giusy Nicolini, il 13 luglio 2013. E’ più forte l’invito a rimboccarsi le maniche, la determinazione alla concretezza, la forza dell'esempio, piuttosto che la rabbia, la denuncia. E’ questo anche il senso del libro che Marta Bellingreri, autrice palermitana di storie e reportage – con esperienze in Siria, Libano, Egitto, Palestina, Giordania e Tunisia dove ha vissuto tra il 2012 e il 2013 e dove l’ho conosciuta – porta avanti come una studiosa e un’attivista che ha fatto esperienza sul campo prima di essere scrittrice (si è occupata di minori migranti a Lampedusa e Roma). L’ammirazione per Giusy Nicolini che emerge dal testo fin dal titolo è per il suo essere attivista in prima linea, parte coinvolta e non solo sguardo intellettuale, fin da quando era esponente di Legambiente.

La recensione integrale su Saltinaria.it

martedì 21 gennaio 2014

Appuntamento a Roma Per un nuovo Mediterraneo

Forum Internazionale
“PER UN NUOVO EURO MEDITERRANEO:
PROSPETTIVE DI COOPERAZIONE, INTEGRAZIONE E SVILUPPO”pensato in vista del
SEMESTRE ITALIANO DI PRESIDENZA 2014 AL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA
**
Giovedì, 23 GENNAIO 2014
CAMERA DEI DEPUTATI
Sala della Regina – Palazzo Montecitorio
(Ingresso Principale)
10.00 - 13.00
**
 SOTTO L'ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
 SOTTO L'ALTO PATRONATO DEL PARLAMENTO EUROPEO
 Con i Patrocini
Presidenza del Consiglio dei Ministri
 Commissione Europea – Rappresentanza in Italia
 Ministero Affari Esteri
Ministero dell’Interno
Ministero della Difesa
OSCE
UN-Women
 Unione per il Mediterraneo
LUISS - Guido Carli, Dipartimento Scienze Politiche
SIOI
Pontificia Università Lateranense
Regione Lazio
 Comune di Roma Capitale
Ambasciata della Repubblica d’Albania a Roma; Ambasciata della Repubblica d’Algeria a Roma; Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto; Ambasciata della Repubblica di Cipro; Ambasciata della Repubblica Ellenica in Italia; Ambasciata della Repubblica Francese in Italia; Ambasciata del Regno Hascemita di Giordania; Ambasciata dello Stato d’Israele; Ambasciata della Repubblica di Malta a Roma; Ambasciata del Regno del Marocco in Italia; Ambasciata dello Stato della Palestina a Roma; Ambasciata della Repubblica di Portogallo; Ambasciata della Repubblica Tunisina a Roma; Ambasciata della Repubblica di Turchia in Italia.
(Programma di seguito e in allegato)
 ***
 - GIORNATA INAUGURALE -
Khalid Chaouki
President, Cultural Commission Parliamentary Assembly
Union for Mediterranean/PA-UfM 
PRESENTANO IL PROGETTO
 Pietro Infante
 Elena Maria Immacolata Bitonti
 Founders and Administrators of InBit-Events & Education
 Directors of Euro-Mediterranean Forum
S.E. Themistokli Demiris
Ambassador of the Republic of Greece
The Priorities of the Greek Presidency of the European Union
Hanno già confermato la propria partecipazione:
 Fathallah Sijilmassi*
Secretary General – Union for the Mediterranean
 Claudio Cortese
 Senior Deputy Secretary General – Union for the Mediterranean

Gianni Pittella
First Vice President of the European Parliament

Roberta Angelilli
Vice President of the European Parliament

Serge Telle
Interministerial Delegate for the Mediterranean – Elysee

Bernardino Leon
European Union Special Representative for the
Southern Mediterranean Region – European Commission

Marco Bonabello
Policy and Planning Advisor
Office of the Secretary General – OSCE

Modera: Stefano Polli, Capo Redattore Esteri - ANSA
DIBATTITO
Saranno presenti le Rappresentanze diplomatiche dei Paesi Europei e del Mediterraneo

giovedì 16 gennaio 2014

Al MAXXI 2° appuntamento con MEGALOPOLIS - Sabato 18 gennaio ore 18.30

Secondo appuntamento con
MEGALOPOLIS
6 documentari e 3 incontri per raccontare le città del XXI secolo

Sabato 18 gennaio 2014 ore 18.30 e 20.30

MEDIO ORIENTE - IL CAIRO E KARACHI

Intervengono
Lucio Caracciolo fondatore di Limes
Riccardo Bocca giornalista di l’Espresso
Marco Hamam arabista
Francesca Marino giornalista

AUDITORIUM DEL MAXXI, INGRESSO LIBERO

MEGALOPOLIS è un viaggio nelle aree metropolitane del mondo, tre incontri e sei documentari (2 per ogni appuntamento) ideati e diretti da Francesco Conversano e Nene Grignaffini, che raccontano tra realtà e immaginario Los Angeles, San Paolo, Il Cairo, Karachi, Shenzhen e Tokyo: le città del XXI secolo.


PROSSIMO APPUNTAMENTO Estremo Oriente - Shenzhen e Tokyo (25.01)

mercoledì 15 gennaio 2014

"Horizon Plombé": Una riflessione sulla condizione umana con l'artista marocchino Hassan Echair, Pontedera (PI)

XXII FESTIVAL SETE SÓIS SETE LUAS
“Horizon Plombé”: una riflessione sulla condizione umana con l'artista marocchino Hassan Echair
18 gennaio – 15 Febbraio
Centrum SSSL di Pontedera

Inaugura il 18 gennaio alle 21.30, presso il Centrum SSSL di Pontedera, la prima esposizione del 2014 del Festival Sete Sóis Sete Luas: “Horizon Plombé” di Hassan Echair che, con opere esposte nei più grandi musei del mondo, è attualmente uno degli artisti marocchini più quotati a livello internazionale. Con il prezioso sostegno del Comune di Pontedera, il Festival porta in Italia le installazioni di questo grande artista che indaga nelle sue opere la condizione umana. Ad aprire l'esposizione sarà Giualiano Gabriele con il suo Acoustic Quartet, preceduto dall'esibizione degli allievi della Scuola di Musica “Stefano Tamburini & Co.”.

Hassan Echair, classe 1964, nasce a Rommani, nel Nord del Marocco. Artista plastico, vive e lavora a Tétouan. Intraprende gli studi presso l'École des Beaux-Arts di Tétouan e successivamente presso l'École regional des Beaux-Arts di Amiens e Angers, in Francia. Attualmente è professore presso l'Istituto Nazionale di Belle Arti di Tétouan. Espone regolarmente in Marocco e all'estero e, per il Festival Sete Sóis Sete Luas, ha esposto le proprie installazione presso il Centrum SSSL di Ponte de Sôr, in Portogallo.

Hassan Echair moltiplica i supporti e gli strumenti (disegno, scultura, installazione) per avviare una meditazione sottile e profonda sulla materia, sul tempo, sul corpo e sull'uomo. Volontariamente prive di cromatismi, le opere di Hassan rappresentano la continua tensione tra precarietà e stabilità: bianco e nero si rincorrono nelle strutture sospese, catturando l'istante della caduta per renderlo eterno. L'esposizione “Horizon Plombé” riunisce una serie di pitture e installazioni create a partire da materiali semplici, reperiti sul luogo, dove ombra e luce lottano senza sosta, così come lottano negli esseri umani, stimolando una riflessione poetica e filosofica sui concetti di frontiera, migrazione, spazio, tempo e identità.
Con l'obiettivo di creare un dialogo culturale tra i Paesi del bacino mediterraneo e del mondo lusofono che fanno parte del suo Network, il Festival Sete Sóis Sete Luas continua il proprio progetto di mobilità degli artisti e delle arti, per attivare una cultura di pace che possa diffondere l'intercambio di esperienze artistiche come metodo di  interazione tra culture diverse. È per divulgare questa filosofia di dialogo interculturale che Hassan Echair, nei giorni che precedono l'inaugurazione della mostra, incontrerà alcune classi del Liceo Classico “Andrea da Pontedera” e dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Enrico Fermi”. L’esperienza dell’incontro tra gli artisti che espongono al Centrum Sete Sóis e gli studenti di Pontedera si è consolidata nel tempo, destando sempre grande curiosità e partecipazione da parte dei giovani e trasformandosi per loro in una finestra sul mondo.
La serata del 18 sarà aperta dalle percussioni metropolitane degli allievi della Scuola di Musica “Stefano Tamburini & Co.” e dal concerto di Giuliano Gabriele Acoustic Quartet.
Dai ritmi della tarantella alla world music: questo è il percorso artistico di Giuliano Gabriele, eclettico innovatore delle tradizioni musicali del Sud Italia. Giovane italiano di origini francesi, Giuliano ha al suo attivo esibizioni con grandi nomi della musica, come Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Ginevra di Marco, Teresa de Sio, Enzo Avitabile e Francesco de Gregori. Tra le sue collaborazioni non mancano inoltre artisti di fama internazionale come i gaiteri Hevia (Asturia) e Carlo Nuñez (Galizia).


sabato, 18 gennaio
21.30 Concerto di Giuliano Gabriele Acoustic Quartet
e inaugurazione esposizione
“Horizon Plombé” di Hassan Echair (Marocco)
aperta dal 18 gennaio al 15 febbraio
dal lunedì al venerdì
10:00-13:00 | 15:00-18:00
Centrum Sete Sóis Sete Luas di Pontedera
viale Rinaldo Piaggio 82
(uscita stazione fs lato Piaggio)
INGRESSO LIBERO

Informazioni al pubblico 
info@7sois.org
www.7sois.eu 

MONDOGRECO - Per un nuovo Rinascimento euromediterraneo

14 gennaio 2014   Francesco de Paolo

Il bello: un antico concetto nell’Ellade che stava ad incarnare la predisposizione dell’animo umano per la bellezza. Benzina per avviare un percorso, icona di un un mondo nuovo ed efficiente, simbolo di una cultura ed una civiltà, quella Mediterranea frutto di quella greca e romana, che è punto nativo del mondo.

Fin dalla Antica Grecia “il bello” era considerato come il pan della riflessione; il punto non era dire esplicitamente ciò che era bello e ciò che non lo era, ma, come diceva Platone stesso, definire “cosa è il bello”.  Per Platone la bellezza doveva essere atemporale, perfetta e per questo era parte costitutiva delle Idee: l’origine di tutte le cose. Quanto spazio c'è oggi per il bello nell'Italia -patrimonio dell'umanità- che non ha saputo valorizzare adeguatamente la propria cultura?

Guardare alla cultura italiana come a una risorsa industriale formando manager della cultura da impiantare nei ministeri e far fruttare l'immenso patrimonio italiano, per far tornare l'Italia al primo posto delle mete turistiche mondiali (siamo dietro Francia e Cina). Immaginare il turismo culturale come una molla su cui edificare il tessuto occupazionale che oggi non trova sbocchi e come un doppio investimento: che arricchisce in quanto cultura nel solco dell'abitudine ellenica della formazione dei paedià e che produce pil.

L’obiettivo deve essere quello di sviluppare non solo una forma di cultura dal basso che incarni l’essenza stessa del patrimonio italiano, ma che finalmente rompa un assurdo tabù: che con la cultura non si “mangi”. Quando invece, proprio attraverso il dna del nostro Paese, è possibile arricchire l’offerta verso l’esterno e al contempo investire in un progresso qualitativo interno. E farlo nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, avrebbe un sapore diverso, alto.

L'articolo integrale di Francesco De Palo su Mondogreco.net

giovedì 9 gennaio 2014

Come raccontare la Grecia?

Ci sono molti, infiniti modi, e siamo per lo più abituati, assuefatti a quelli tipicamente giornalistici o per meglio dire televisivi. Un collega, un amico, un profondo conosciutore di questo Paese, di cui è innamorato e critico lucido ad un tempo, ha pubblicato in questi giorni "Greco Eroe d'Europa" per Albeggi Edizioni. Lo abbiamo segnalato e lo recensiremo a breve. Per ora abbiamo hiesto direttamente all'autore come ha scelto di raccontare la culla dell'Europa.

"Chi l'ha detto - ci ha confessato Francesco De Palo - che per raccontare la Grecia in crisi si debba per forza toccare rassegnazione e pessimismo? C'è un sottile fil rouge, nei millenni di storia di questo popolo, che può essere assunto come costante caratterizzante per definire circostanze e individuare soluzioni: l'essere Greco. Il dna di questo popolo che, proprio quando si trova sull'orlo del baratro senza più alcuna speranza di risollevarsi, ecco che rinasce. Per ribaltare il tavolo, per rintuzzare gli attacchi avversari e riequilibrare la partita. Per dare un segno di vita oltre tutte le morti. Da qui, Molòn lavè, la celebra frase pronunciata da Leonida contro re Serse: “veniteci a prendere”, oggi ancora attuale. 
Grazie a quegli slanci, di coraggio e reazione, occorre ragionare su quale Europa, o quali Europe, perseguire e strutturare. E farlo adesso, perché domani è già tardi".

GRECO
Eroe d’Europa

Esce nei giorni di apertura del semestre greco di Presidenza UE il libro del giornalista Francesco De Palo.
Una fotografia della Grecia tra scandali e degrado sociale, accanto a storie d’onore e di coraggio di ieri e di oggi.
Sulla copertina, i riflessi di un’acqua cristallina e poi uno strappo, dal quale fuoriescono mani con il palmo aperto: è il gesto della mounza, una protesta-insulto divenuto simbolo della reazione alla troika e al Governo di Atene durante i giorni dei raduni in piazza, quando i greci si facevano fotografare con le mani alzate contro il Parlamento.

Il libro di De Palo è una fotografia della Grecia di oggi, alle prese con disperazione e fame, con scandali e sprechi e con il fenomeno inquietante di Alba dorata. Accanto a questa fotografia, storie di coraggio, passate e presenti, pulite, alte ed edificanti che questa terra - che ha dato i natali alla filosofia, alla democrazia, alle arti e alla medicina - è riuscita ad esprimere. Da queste storie, sostiene l’autore, occorre ripartire per risorgere e cambiare di nuovo le sorti della Storia.
Il confronto è impietoso: da una parte il coraggio con cui Leonida alle Termopili pronunciò la celebre frase “Veniteci a prendere!”, o quello di Athanasios Diakos, uno dei protagonisti della resistenza greca contro i turchi, con la sua “Nato greco, morirò greco”, dall’altra parte la pervicacia con cui le classi dirigenti greche hanno trasformato un paradiso terrestre in un luogo dove oggi è tornata la tubercolosi, dove i malati di cancro devono pagare la chemioterapia, dove un greco su quattro vive con meno di seicento euro al mese, dove in alcune scuole di Atene i bambini si accasciano sui banchi per la fame, mentre illustri membri della Casta affollano la lista degli evasori tra fondi neri e lingotti d’oro in Svizzera, come ha cercato di dimostrare il giornalista greco Kostas Vaxevanis, di cui nel libro si pubblica un’intervista.

E poi il razzismo: la Grecia trabocca di immigrati (3 milioni su 11 di popolazione totale) la maggior parte dei quali vive in condizioni disumane. I cittadini si ribellano, la politica estrema cavalca l'onda della protesta per iniettare il veleno della xenofobia in un tessuto sociale già altamente provato. Ecco allora la richiesta di Alba Dorata di garantire le cure solo ai cittadini greci, di non dare elemosine agli immigrati, di mettere mine antiuomo alle frontiere, di arresto immediato ed espulsione di tutti gli immigrati illegali. Ecco le frasi da choc in stile hitleriano, le ronde e i pestaggi.

I greci si sono visti diminuire stipendi, pensioni e indennità del 20%, introdurre nuove tasse, aumentare l’IVA al 23%. Duemila i suicidi dall’inizio della crisi; quasi un quarto di cittadini ellenici disoccupati; record dei paesi Ocse dei bambini sottopeso; il numero dei senzatetto raddoppiati in dodici mesi ad Atene. La “casta” ellenica continua però ancora imperterrita a sprecare il denaro pubblico. E’ la politica, sostiene l’autore, che ha prodotto la voragine finanziaria che lascia l’eurozona col fiato sospeso: la stessa politica che proprio in quel lembo di Mediterraneo tremila anni fa ha avuto origine oggi sta dando il peggior spettacolo della Storia.

E allora, è proprio da questa Grecia in cui si forgiò la prima forma di unione europea, proprio da questa Grecia in crisi, che occorre far partire una nuova strategia, secondo l’autore.
Non sia tabù riflettere - dichiara Francesco De Palo - ora che ha preso il via l’anno “Mediterraneo” di presidenza europeo, (semestre greco e italiano), sull’eventualità di un doppio binario di Unione e sulla necessità di un nuovo Rinascimento “euromediterraneo”. Perché l’Europa, o è Mediterranea, o non è.

Francesco De Palo, barese classe ’76, è giornalista freelance, scrittore e blogger. Laureato in giurisprudenza, scrive di Mediterraneo e di politica per Il Fatto Quotidiano, Il Giornale, Formiche, Rivista Il Mulino e dirige il magazine Mondo Greco. Profondo conoscitore della Grecia che frequenta assiduamente dal 1996, parla il greco moderno: ha seguito in loco nel 2012 le elezioni greche e il dossier troika.

mercoledì 8 gennaio 2014

"Alcazar, Ultimo spettacolo" di Stefania Nardini


 Martedì, 07 Gennaio 2014  Ilaria Guidantoni

Un tuffo nella Marsiglia al tempo della Resistenza, una storia d’amore, di dolore, di delusione nutrita della luce, dei sapori e delle voci di questo porto meticcio sul Mediterraneo. Nel libro filtra, senza enfasi né eccessi sentimentali, il doppio legame dell’autrice con questa città, l’Algeri del nord, e con la madre della quale racconta la storia. E’ la storia della vita attraverso il teatro in un intreccio di finzione e realtà, molto più realista e spietato di un bollettino di guerra; è anche la storia della pietà e del rispetto per l’essere umano da una parte, della violenza che calpesta chiunque si qualifica come ‘diverso’ con la banalità del male: sia un omosessuale o una donna di teatro o ancora un oppositore del regime. Per questo il libro è anche di grande attualità. Suggestiva senza essere oleografica la ricostruzione del dedalo della città e dei suoi umori. Interessante la scrittura, asciutta, piegata alle infiltrazioni dell’argot, del linguaggio malavitoso e greve ma con inaspettate punte di lirismo, accoglie gli idiomi diversi di quella città di frontiera, rifugio e nascondiglio di persone in cerca di un altrove. E’ anche la storia dell’unico amore assoluto possibile per un uomo, quello per un figli.

Ho visitato Marsiglia perché ho incontrato Stefania Nardini nell’estate del 2012 al Festival delle Storie della Valle di Comino; ho cominciato a leggere Jean-Claude Izzo perché lei mi ha raccontato del suo libro su questo scrittore, ho ripercorso sentieri camminati con questo libro che sposa un’altra mia grande passione, il teatro. L’Alcazar, il famoso teatro francese dove sono passati i grandi, diventa una metafora con lo spettacolo sul trasformismo, che in Italia in quegli anni ha dato grande prova di sé. E’ la fretta del vivere, di potersi cambiare camaleonticamente in tanti personaggi e insieme di restare se stessi nel fondo dell’anima, ma è anche il racconto di una passione più grande, quella dell’amore per un uomo per cui la protagonista, Silvana Landi, è disponibile a lasciare tutto, perfino il teatro.

La recensione integrale su Saltinaria.it

venerdì 3 gennaio 2014

Nell'anno del Mediterraneo l'Europa ripensa all'origine...greca

"Greco, Eroe d' Europa"
di Francesco De Palo ALBEGGI EDIZIONI
Esce con l'apertura dell'anno del Mediterraneo



Parlare di Grecia da un biennio a questa parte ha significato prestare occhi e orecchie a storie di crisi e di sconfitta. Al contrario, è proprio nel DNA del popolo greco che si può trovare la risposta positiva ai tempi bui che attanagliano Atene, ma anche l’intera Europa. La storia dell'Ellade è foriera di esempi positivi: ogni volta che si è trovata con le spalle al muro e a un passo dal baratro, la Grecia è riuscita a rialzarsi e a far fronte al nemico di turno, dando una svolta determinante alla Storia.

Sua è anche l’idea primigenia di Europa. E’ da qui che bisogna ripartire: dalle storie passate e presenti di rinascita e rivincita, come quelle, belle e avvincenti, che questo libro propone accanto alla fotografia attuale di un Paese devastato dagli scandali, dalle diseguaglianze, dalla povertà e dal razzismo.

Il volume è disponibile anche in Ebook.

Riuscirà la Grecia ad uscire dalle sabbie mobili in cui è finita e dare una nuova speranza alla sua gente? Riuscirà l’Europa a riavvicinarsi alla cultura, al modo di sentire, di intraprendere e di vivere dei Paesi del Mediterraneo e a tornare ad essere fiera delle sue origini?