mercoledì 2 dicembre 2015

"Esuli" - tre documentari per raccontare i rifugiati del Terzo Millennio

"Esuli" - tre documentari per raccontare i rifugiati del Terzo Millennio, diretti da Barbara Cupisti
in anteprima assoluta alla prima edizione del Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà (Milano, 11-13 dicembre)

Sarà presentato in anteprima assoluta all'interno della prima edizione del Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà, che si svolgerà a Milano dall'11 al 13 dicembre 2015, Esuli, la trilogia di documentari dedicati ai rifugiati, per la regia di Barbara Cupisti (Madri; Vietato sognare; Fratelli e Sorelle, storie di carcere; Interferenze Rom): Esuli – Le guerre (che sarà proiettato venerdì 11 dicembre alle ore 17:15); Esuli – Tibet (proiezione sabato 12 dicembre alle ore 16:30) ed Esuli – L'ambiente (proiezione domenica 13 dicembre alle ore 16:30). Tutte le proiezioni avverranno presso l'Unicredit Pavillion di piazza Gae Aulenti, 10.

La trilogia - presentata nella sezione Fuori Concorso del festival - è prodotta da Clipper Media e RAI CINEMA e nelle parole degli stessi produttori, vuole approfondire le storie di chi vive lontano dal proprio Paese di origine, spesso in situazioni di precarietà abitativa, sanitaria, lavorativa, economica, sociale ed educativa.
Il progetto si sviluppa in tre documentari, ciascuno di un'ora circa, che indagano le “ragioni dell'esilio”: i conflitti e le guerre; le persecuzioni politiche, razziali e religiose; i cambiamenti ambientali e il depauperamento delle risorse naturali.

Il primo documentario, Esuli – Le guerre, realizzato con il patrocino dell’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Rifugiati (UNHCR), è dedicato ai profughi di guerra ed è stato realizzato in Turchia e Giordania tra i profughi siriani e palestinesi e in Kenya tra i profughi somali. Il secondo documentario, Esuli – Tibet, si concentra sulle storie di esodo di coloro che sono stati costretti ad allontanarsi dal proprio Paese a causa di persecuzioni di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale od opinione politica. In particolare, il documentario narra la vicenda dei profughi tibetani ed è stato realizzato in India, sede del Parlamento tibetano in esilio. Il terzo documentario, Esuli – L'ambiente, realizzato con il patrocino di Amnesty International sezione italiana, è dedicato ai “rifugiati ambientali” e agli esuli da “conflitti ambientali” ovvero a tutte quelle situazioni in cui il degrado ambientale, il depauperamento delle risorse, l’inquinamento, i disastri naturali hanno determinato, per centinaia di comunità sparse nel mondo, l'impossibilità di garantirsi mezzi di sostentamento nei propri territori. I Paesi coinvolti in questo documentario sono il Brasile e gli Usa (California).

Nel lavoro di ricerca ci si è avvalsi di fonti istituzionali quali l’Ufficio ONU per i Rifugiati, il WFP, l'Amministrazione centrale tibetana di Dharamsala e la Città di Porterville (California) e le ONG locali ed internazionali Action Aid, Survival International, Greenpeace, International Campaing for Tibet, Conselho Indigenista Missionario.

http://reggiespizzichino.com/area-stampa.asp?y=&c=1

martedì 3 novembre 2015

"Mémoires et contes de la Méditerranée: l’émigration sicilienne en Tunisie entre XIX éme et XX éme siècles"

La Marsa, Tunis
Librairie Millefeuilles

Samedi 31 Octobre, à 18 heures les universitaires Alfonso Campisi & Flaviano Pisanelli qui nous parleront de leur ouvrage « Mémoires et contes de  la Méditerranée : l’émigration sicilienne en Tunisie entre XIX éme et XX éme siècles », paru aux Editions MC-Editions.

“Incendi” di Wajdi Mouawad, un'odissea moderna intessuta coi fili del sangue e delle parole, al Piccolo Teatro Grassi di Milano

Scritto da  Ilaria Guidantoni Sabato, 24 Ottobre 2015

“Incendi” di Wajdi Mouawad è in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 20 al 25 ottobre, una produzione Sardegna Teatro. Il regista Guido De Monticelli e la compagnia hanno incontrato il pubblico giovedì 22 ottobre presso il Chiostro Nina Vinchi. Un appuntamento che ha ruotato intorno all’intellettuale libanese autore della pièce, fuggito con la famiglia a Parigi - dove si è formato culturalmente - e oggi residente in Quebec; la curiosità scaturisce proprio dalla sua figura di libanese migrante. Un’occasione per riflettere sulla storia contemporanea di lacerazione che diventa metafora della tragedia come dissidio storico insanabile, rappresentazione dell’uomo e della sua dialettica talora violenta in seno ai rapporti, siano essi familiari o sociali.

INCENDI
di Wajdi Mouawad
traduzione Caterina Gozzi
regia Guido De Monticelli
scene Fausto Dappiè
musiche Alessandro Olla
video Francesco Deiana
costumi Stefania Grilli
disegno luci Loïc François Hamelin
assistente alla regia Rosalba Ziccheddu
con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Agnese Fois, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Maria Grazia Sughi, Leonardo Tomasi, Luigi Tontoranelli
produzione Sardegna Teatro
sovratitolato in inglese a cura di Prescott Studio e Montclair State University, NJ, USA
nell’ambito del progetto “Tradurre voci attraverso i continenti”

"Incendi" di Wajdi Mouawad fa rivivere gli sconvolgenti orrori della guerra in Medioriente e, insieme, commuove profondamente comunicando un fortissimo senso della vita, perfino della leggerezza e dell’incanto. Ha qualcosa dell’epopea, a un tempo antichissima e modernissima, quest’opera, intessuta coi fili del sangue e delle parole che combattono e risanano: un’odissea, che Mouawad affida a due fratelli gemelli. Il loro sarà un lungo viaggio verso il mistero della loro origine.

Seconda tappa di una tetralogia intitolata Il sangue delle promesse, Incendi - da cui è stato tratto il film La donna che canta di Denis Villeneuve, violento, sottilmente violento e di grande bellezza oltre che maestria - racconta la storia di Jeanne e Simon, due giovani d’oggi che vivono a Montréal. All’apertura del testamento della madre scoprono che la donna ha lasciato loro due lettere da consegnare, una per il padre che non hanno mai conosciuto e ritenevano morto, l’altra per il fratello di cui ignoravano l’esistenza. La vicenda assume il carattere dell’inchiesta, l’inseguimento di un enigma da sciogliere, che porterà i due ragazzi a ripercorrere i sentieri di quel paese lontano, paese di guerre fratricide, sulle orme della madre e di se stessi, scoprendo una storia di torture e di violenza dal finale sconvolgente.

La recensione integrale su Saltinaria.it

venerdì 16 ottobre 2015

Venerdì 16 ottobre 2015 "Riscatto mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza" - Firenze

Venerdì 16 ottobre 2015

h 18.30  -  Caffè letterario alle Murate di Firenze

Presentazione del libro con Autore

Riscatto mediterraneo. Voci e luoghi di dignità e resistenza 
(Nuova Dimensione)

Sarà presente l’autore Gianluca Solera
Introduce Fabio Laurenzi, presidente COSPE
Intervengono Afef Hagi, psicologa e vice presidente dell'Associazione Pontes dei tunisini in Italia, Alberto Zoratti, presidente di FairWatch e co-coordinatore della campagna Stop TTIP
Voce recitante | Riccardo Rombi

Comunicare attraverso le parole. Comunicare attraverso le storie. Le parole sono tutte perfette, tutte eguali, tutte morte. Le parole deformano inevitabilmente la realtà. Le storie sono tutte imperfette, tutte diverse, tutte vive. Le storie comunicano inevitabilmente la vita.

"Quale cittadino di Palermo, posso dirvi che le storie di Gianluca Solera sono icona del Rinascimento mediterraneo". (Dalla Prefazione di Leoluca Orlando).

Riscatto Mediterraneo è un reportage letterario che, attraverso le storie di persone e luoghi, racconta la vita dei popoli del Mediterraneo attraverso la stagione di rivolte e utopie dal 2011 ad oggi. Esplorando il presente di Tunisia, Libia, Egitto o Siria, ma anche di Tel Aviv, Salonicco, Zagabria o Roma, Gianluca Solera va alla ricerca delle radici comuni. Il suo libro è un invito a sperare che il futuro immaginato nelle piazze delle città del Mediterraneo sia l’inizio di un percorso sociale, culturale e politico comune. Riscatto Mediterraneo è un libro-progetto che anticipa i tempi di una cittadinanza mediterranea".

martedì 13 ottobre 2015

A Tropea dove saperi e sapori si incontrano

Al Festival Scrivere&Leggere, il cibo come punto di partenza per una società integrata

Nutri-Menti, il sapore della cultura al Tropea Festival, Leggere & Scrivere 

Piatti, sapori, storie, tradizioni. Un viaggio che parte dalla Calabria per il piacere del palato e della mente. Dalla pasta e fagioli al gelato di Pizzo Calabro: show cooking di Andy Luotto. Calabria, cuore della civiltà mediterranea. Il Tropea Festival, Leggere & Scrivere rende omaggio alla storia e alle tradizioni di questa regione, cercando di ripercorrere i suoi legami con altre terre affacciate sul Mare Nostrum. E lo fa, esplorando nell’enogastronomia le radici di un comune milieu culturale. Un viaggio che parte dalla Calabria, estendendosi geograficamente e culturalmente verso altri orizzonti. Nutri-Menti, la sezione dedicata ai sapori, ai loro segreti, alle loro origine millenaria - spiegano Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori artistici della manifestazione - «è la sezione del festival che presenta chiavi inedite di lettura nei legami intessuti da alimentazione, antropologia e filosofia, rivolti alla comprensione della società contemporanea».
Dal 12 al 17 ottobre, il Tropea Festival, Leggere & Scrivere propone una serie di incontri per scoprire, e in qualche caso riscoprire, il Mediterraneo sulla tavola, per confrontarsi a 360° sulla cultura del cibo e sul cibo come veicolo di cultura. Non mancheranno degustazioni, workshop a tema dedicati ai piatti, ai dolci e ai vini calabresi. Tra le iniziative l’incontro-degustazione “Le diverse varietà di fagioli” nel territorio vibonese, a cura dell’Accademia italiana della cucina – Delegazione di Vibo Valentia. Per gli amanti della pasticceria l’appuntamento è con il workshop del mastro pasticcere vibonese Rosario Cicciò, con un percorso multi-sensoriale, che porterà alla conoscenza di materie prime come il bergamotto. Non poteva mancare il gelato di Pizzo. Per il pubblico del Tropea Festival, Leggere & Scrivere, degustazione gratuita nell’ultimo giorno della manifestazione. La Calabria è nota per essere la patria del peperoncino, ospite del Tropea Festival, Leggere & Scrivere, cui è dedicato il libro dello scrittore e antropologo Vito Teti, Storia del peperoncino (Donzelli, 2015). Si parlerà anche di pesce e consumo ecosostenibile con Silvio Greco, autore del libro Il pesce, come conoscerlo, amarlo, pescarlo e cucinarlo senza guasti per le specie ittiche, per noi e per l’ambiente (Slow Food Editore, 2015). La tavola favorisce il dialogo culturale: è il tema dell’incontro con Carin McDonald che, insieme al food blogger Giovanni Caldara, offrirà spunti di riflessione nell’incontro L’integrazione comincia con il gusto… nella vita come in cucina.
Infine, lo show-cooking di Andy Luotto, affiancato dagli allevi dell’Istituto Alberghiero di Vibo Valentia. Il celebre chef/conduttore guiderà in un viaggio alla scoperta dei sapori di questa terra. I salumi, i formaggi e le altre eccellenze gastronomiche calabresi fornite dalla sezione agroalimentare di Confindustria Vibo Valentia - dalla classica ‘duja, all’Amaro del Capo – e dal panificio artigianale di Vincenzo D’Amico di Vibo Valentia, daranno vita a dei veri e propri panini gourmet. Ed Andy Luotto, che con abilità e fantasia li preparerà, coinvolgendo il pubblico.

venerdì 2 ottobre 2015

A Ferrara appuntamento con il Mediterraneo, nel segno del confronto

 Hassan Blasim al Festival di Internazionale a Ferrara

Il pluripremiato scrittore iracheno Hassan Blasim, autore di “Il matto di piazza della Libertà” ed. il Sirente, collana Altriarabi sarà a Ferrara per un doppio appuntamento il 3 e 4


Sabato 3 Ottobre ore 14,30 Teatro Nuovo

“I sogni di Baghdad” introduce e modera Gad Lerner.


La letteratura irachena prova a raccontare un paese che sprofonda nella guerra


Intervengono:

Hassan Blasim, Inaam Kachachi, Ahmed Saadawi



Domenica 4 Ottobre ore 10,45 Cortile del Castello


“Diari di libertà” in diretta con Radio3Mondo


Intervengono:

Hassan Blasim, Lizanne Foster, Asif Mohiuddin, lettura a cura di Marco Sgarbi

 “Il matto di piazza della Libertà” Immaginate un uomo rapito e costretto a dichiarare in video di aver commesso atroci crimini in nome della religione. Oppure un viaggio di clandestini diretti in Europa che si trasforma in una carneficina. Immaginate un soldato che, rimasto chiuso in una stanza per diversi giorni con la sua amata, per sopravvivere si nutre del suo corpo e del suo sangue. Cadaveri che parlano, lupi mannari, teste mozzate, corpi dilaniati o scuoiati, padri che avvelenano le figlie, figli che portano in valigia lo scheletro della madre, morti che scrivono romanzi, suicidi, esplosioni di autobombe, neonazisti che in Europa picchiano a sangue gli immigrati. E poi matti, matti dappertutto, e un confine labile tra il reale e l’irreale. Provate a immaginare tutto questo e altro ancora. Immagini raccapriccianti e scene da brivido, come nella migliore letteratura gotica. Ma questa non è semplicemente letteratura gotica. Questo è l’Iraq. O l’Europa dei rifugiati iracheni. Talvolta, sembra dirci Hassan Blasim in questo suo splendido libro d’esordio, la realtà supera la finzione in orrore e crudeltà.

Hassan Blasim è nato a Baghdad nel 1973. E’ un poeta, regista, blogger e scrittore. Dal 2004, ha lasciato l’Iraq e si è rifugiato in Finlandia, dove vive tuttora. Nel 2014 ha vinto l’Independent foreign fiction prize con il libro The Iraqi Christ (Comma Press 2013). Per le nostre edizioni ha pubblicato “Il matto di Piazza della libertà” (2012)


mercoledì 30 settembre 2015

Venerdì 16 ottobre 2015 Venerdì 16 ottobre 2015 - Calabbria Teatro Festival, Castrovillari (CS)

Un viaggio nel Mediterraneo nel segno delle emozioni di Ilaria Guidantoni

Castrovillari, Cosenza

nell'ambito del Calabbria Teatro Festival

Venerdì 16 ottobre 2015 ore 18.30

sala 14 del Protoconvento Francescano


Un cammino iniziatico attraverso gli occhi di una donna che da viaggiatrice diventerà nomade. Un percorso Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di luna (Albeggi Edizioni), Il potere delle donne arabe (mimesis Edizioni) e Corrispondenze mediterranee, viaggio nel sale e nel vento (Oltre Edizioni)
che si snoda attraverso i libri

lunedì 21 settembre 2015

Sabato 26 settembre 2015 "Rischi e opportunità della Mediterraneità" - Giallolatino

Appuntamento a Latina con GialloLatino

Rischi e opportunità della Mediterraneità

Sabato 26 settembre 2015
Dalle 10.00

Hotel Miramare
Lungomare, 3 - Latina

Un convegno sulle opportunità del Lido di Latina a ritmo di inchieste giornalistiche e di romanzi. Uno sguardo nel microcosmo per allargare poi l’occhio nell’area mediterranea. Il titolo è “Le opportunità del Mediterraneo. Il Lido di Latina risorsa o rimpianto?”: un modo di confrontarsi con romanzi che odorano di mediterraneità e con interventi di professionisti latinensi che vivono la Marina come un’opportunità.
Nel mezzo due romanzi di spessore, quello di Ilaria Guidantoni e quello di Cappi, che non si rifiuteranno certo di lanciare un loro giudizio sul Lido di Latina.
E lo faranno senza fronzoli e senza miele. Interventi di livello, da giornalisti ad architetti a progettisti a romanzieri. Un appuntamento immancabile che ci dirà se il lido di Latina è una risorsa o un rimpianto.

INTERVENTI PREVISTI

MATTEO COLUZZI, architetto, estensore di progettualità attinenti al NewciMed, acronimo di Nuove Città del Mediterraneo - NewCiMed. Il Comune di Latina è  capofila, il progetto intende valorizzare l'identità culturale e le capacità di pianificazione dello sviluppo territoriale delle cosiddette "città nuove", realtà dinamiche e diffuse nell'area mediterranea, di cui Latina è esempio importante. Una città nuova è una comunità creata, a partire dalle sue origini, seguendo uno specifico progetto di crescita sociale, culturale ed economica in un'area non ancora sviluppata. Gli obiettivi specifici del progetto sono dunque molteplici e vanno dalla valorizzazione del patrimonio culturale delle città nuove all'elaborazione di piani strategici per lo sviluppo integrato (cultura, produzione, ambiente, società) del territorio locale con l'obiettivo di potenziare la coesione sociale e il dialogo multiculturale. Pare che Latina stia valutando l’ipotesi di una candidatura Unesco.

GRAZIELLA DI MAMBRO, giornalista, che ha firmato inchieste tra le più scottanti nel territorio pontino: dalle rotte sospette dei traffici italo-somali degli anni 90 fino al deposito di materiale ferroso

ALGA MADIA, giornalista, direttore di ED Essere Donna Magazine, direttore responsabile dell'emittente privata Tele In, nonché di Pocket Magazine, che interverrà sulle problematiche del Lido rispetto alla sua attività professionale. considerandole da un punto di vista sociale e di reale ricettività per un turismo, che allo stato attuale, stenta il decollo e risulta essere fortemente lontano dagli interessi politici locali che da sempre hanno sbandierato iniziative colossali durante le campagne elettorali, nei fatti hanno spesso mostrato il quasi totale disinteresse, per una marina che non meno delle altre del litorale laziale, avrebbe potenzialità e ampi spazi di crescita;

GIAN LUCA DI COCCO, imprenditore ed ex assessore al turismo di Latina, che interverrà come operatore storico del lido, profondo conoscitore delle problematiche cronicizzate del territorio e  di qualche eventuale suggerimento sul suo sviluppo;

STEFANIA NARDINI, scrittrice e giornalista, sarà presente al festival presentando il suo ‘Jean Claude Izzo. Storia di un marsigliese’, biografia sì del grande scrittore francese di origine italiana, ma che nel tempo è divenuto un manifesto della mediterraneità, della multietnicità e della multiculturalità, del mosaico visto come ricchezza e non come diversità da guardare con sospetto.

CLEMENTE PERNARELLA, attore, regista e produttore culturale. Come rilanciare il territorio se non attraverso le attrattive della cultura?

ILARIA GUIDANTONI
«Se oggi mi chiedessi da dove vengo, Filippo, ti direi che sono mediterranea. Nessun vezzo intellettualistico né vena romantica. Mi sento una donna mangiata dal sale che da troppo tempo guarda le frontiere solo dal sud. Le ho guardate così a lungo che quelle barriere sono diventate il mio orizzonte, fluido. Disorientata, mi sono persa nel blues della vita...». Ecco, basterebbe questo incipit per farvi innamorare di ‘Corrispondenze mediterranee, viaggio nel sale e nel vento (OltreEdizioni) della giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni. Il romanzo racconta un viaggio nel Mediterraneo, nello spazio e nel tempo, pur essendo la vicenda contemporanea e prendendo avvio all’indomani delle rivolte arabe, attraverso Paesi diversi, snodandosi “come un percorso iniziatico”: quello di una donna francese, protagonista e voce narrante. Così il cammino di Eloïse diventa metafora dell’esistenza come nomadismo, della ricerca collettiva del senso della vita, dell’Europa che ritrova se stessa solo grazie alle corrispondenze mediterranee della sponda Sud.

ANDREA CARLO CAPPI
Una spy story colma di intrecci, colpi di scena, tra fiction e cruda realtà, con un passaggio (rapido) anche al Lido di Latina. Il romanzo ‘Nightshade – Operazione ISIS’ racconta in flashback la vera storia dell’ISIS dalle sue origini, e di un lotto di vecchie armi chimiche di Saddam Hussein che i soldati USA non sono riusciti a distruggere (realmente accaduto) e cadute in mano all’ISIS lo scorso anno (quasi certamente accaduto). Inoltre è in gioco il carico delle armi chimiche che al Assad ha consegnato all’Occidente e transitato da Gioia Tauro (realmente accaduto) una parte del quale viene rubato dalla ‘ndrangheta, in particolare da un boss impegnato negli appalti Expo 2015, che vorrebbe rivenderli all’ISIS ma poi trova un nuovo acquirente. L’agente Nightshade in missione a Teheran a fine 2014 riesce a tirare fuori dai guai un funzionario dei servizi segreti iraniani impegnati in uno scontro di potere in patria; dopodiché questi comincia a passare alla CIA info riservate scoperte sull’ISIS, tra cui un piano che potrebbe avere come probabile bersaglio di attacco chimico Roma. Servizi segreti USA e italiani incaricano Nightshade di formare una sporca cinquina per dare l’assalto nel Mediterraneo alla nave dell’ISIS che dovrebbe sbarcare le armi chimiche ad Anzio per trasportarle verso... piazza San Pietro. E non solo.

venerdì 24 luglio 2015

Tunisi, città invisibile

Scritto da  Ilaria Guidantoni Domenica, 03 Maggio 2015

Le immagini di Luigi Sorrentino, fotografo napoletano di Tunisi, i testi di Calvino, la scommessa di una rinascita tra due rive del Mediterraneo. Un progetto originale dell’Istituto italiano di Cultura a Tunisi che gioca tra la simbologia del sogno delle città fantastiche e per questo invisibili e i lati nascosti della città di Tunisi. Sette sezioni con dei raccordi, associazioni di idee e di messaggi. Tunisi come ogni capitale e in generale ogni città ha una densità e stratificazione difficile da cogliere: è partendo dal “sottosuolo” che si rintracciano le diverse anime, tante città in una, come i mondi concentrici e rinvii all’infinito di Luis Borges.

Alla Maison des Arts del Belvedere a Tunisi, parco del centro cittadino, si è aperta il 30 aprile scorso la mostra fotografica “Tunisi, città invisibile” il cui titolo rimanda al libro di Italo Calvino Le città invisibili. E’ promossa e organizzata dall’istituto Italiano di Cultura di Tunisi insieme al ministero della Cultura e della Salvaguardia del Patrimonio tunisino e resterà aperta fino al 7 maggio. Le immagini sono di Luigi Sorrentino, Gigi per tutti, fotografo napoletano nato in France, insegnante di lingue straniere e per lunghi anni all’estero dal Marocco al Galles, dall’Irlanda all’Argentina e ora a Tunisi. Viaggiatore infaticabile legge attraverso il suo obiettivo con mostre itineranti che cercano di incontrare il più vasto pubblico possibile; in Tunisia è stato invitato agli incontri annuali internazionali di fotografia di Ghar el-melh e tre delle sue opere sono state selezionate tra le migliori foto del concorso Wikimonuments Tunisia.
Poeta della quotidianità, riesce a cogliere con grande suggestione la luce e ad un tempo gli sguardi, senza che le sue foto, pur in alcuni aspetti di grande bellezza, finiscano per essere patinate o troppo studiate come alcuni angoli non troppo riconoscibili della città che solo un fine conoscitore riesce a dare il nome. Nata da un’idea di Maurizio Guerra, Addetto culturale dell’Istituto Italiano di Cultura a Tunisi e dalla selezione dei testi operata da Rosy Candiani che considera Le città invisibili forse il miglior testo di Calvino e uno dei capolavori del Novecento, l’esposizione disegna un percorso nella città, come un invito a perdersi per trovare e ritrovarsi in dimensioni insospettabili.

L'articolo integrale su Saltinaria.it

Venerdì 31 luglio Sabaudia, ore 21.00


lunedì 13 luglio 2015

9 luglio 2015 Livorno, Terrazza Mascagni - Eden

Livorno, Terrazza Mascagni - Eden
"Marsiglia-Algeri, viaggio al chiaro di luna" ALBEGGI EDIZIONI

Con Silvia Menicagli ed Edoardo Bacchelli, attore


martedì 30 giugno 2015

Da Piacenza, al Blues festival Dal Mississippi al Po sabato 27 giugno 2015




Con il direttore Seba Pezzani


A sinistra la giornalista corrispondente da Roma del quotidiano el-Watan, Nacéra Benali, il romanziere, drammaturgo e compositore jazz, Aziz Chouaki, e il musicista maliano tamachek, Faris Amine 

lunedì 1 giugno 2015

Un libro per l'Europa - 5 marzo 2015

"Marsiglia Algeri, viaggio al chiaro di luna" di Ilaria Guidantoni - Albeggi 2015

Ascolta qui la trasmissione: http://europa.eu/!Bd64xX

"L'UE ha tutto l'interesse a creare solidi partenariati con i paesi vicini. A causa dei recenti sviluppi verificatisi nella regione dobbiamo far fronte a sfide sempre più serie, che vanno dalle pressioni economiche alla migrazione irregolare e alle minacce per la sicurezza. Per affrontare questi problemi abbiamo bisogno di una politica forte, ma dobbiamo anche capire meglio le aspirazioni, i valori e gli interessi dei nostri partner. Il riesame deve prefiggersi questo obiettivo per consentirci di allacciare relazioni politiche solide con i paesi vicini." ha dichiarato l'Alto rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini, per il lancio di un libro verde sulla nuova politica europea di vicinato (PEV).

Ospiti:
Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice, specialista del Maghreb

Mimesis Scenari - 27 febbraio 2015

ITALIA-TUNISIA, UNA MIGRAZIONE BIUNIVOCA. TRA EMERGENZA E OPPORTUNITÀ

Il tema delle migrazioni è un soggetto storico nel Mediterraneo, anche per la sua caratteristica di insieme chiuso, un lago salato come lo ha definito lo scrittore Pedrag Matvejevic, che ha portato intrecci, tra incontri, scontri e fusioni talora involontarie. Nel Novecento e poi negli ultimi decenni tale processo ha registrato un’impennata; finché negli ultimi anni ha preso la forma di un’emergenza e, a mio parere, di un’opportunità rispetto alla quale non si può più tacere. I rischi insiti nei flussi irregolari, connessi al rischio anche della vita, e la necessità di valorizzare più pienamente i percorsi di regolarità, hanno ispirato anche il progetto IPRIT (Immigrazione Percorsi di Regolarità in Italia), finanziato dal Ministero dell’Interno italiano, che si è proposto di migliorare la situazione, favorendo un’immigrazione informata e consapevole. A condurre il progetto è il Centro Studi e Ricerche IDOS di Roma, in collaborazione, a livello associativo, con l’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere Marocco (ANOLF Maroc e ANOLF Tunisia) e con la Fondazione Mondo Digitale (FMD) e, a livello istituzionale con le Ambasciate in Italia del Marocco e della Tunisia, le due comunità straniere più presenti nel Belpaese.

Se leggiamo la realtà italiana dal punto dei flussi in arrivo, stando a quanto emerge dal progetto (II annualità 2014) Iprit, è il Marocco il principale paese extra UE da cui provengono gli immigrati in Italia, con oltre mezzo milione di soggiornanti; mentre alla Tunisia fa riferimento una comunità che supera le 100mila persone. Con questi due Paesi, anche in questi anni di crisi, continuano i flussi migratori, seppure non sempre con una tutela adeguata e la piena conoscenza di quanto consente la normativa. Il progetto si concretizza nella formazione di 25 operatori in ciascun Paese, prescelti nel settore pubblico e sociale, che, una volta formati, potranno essere informatori corretti di quanti intendono emigrare in Italia. A supporto del progetto sono state curate, in lingua italiana e francese, due Guide, rispettivamente per il Marocco e per la Tunisia, nelle quali oltre ad una storia sull’insediamento in Italia della rispettiva comunità, introduce alla normativa italiana in materia di immigrazione. E’ stato fatto anche un lavoro specifico per la realizzazione di un Glossario in lingua araba, sui termini inerenti l’immigrazione, con il loro corrispettivo in italiano e un volume sulla sicurezza sociale italiana, nelle implicazioni concernenti gli immigrati. A tal fine sono state organizzate due sessioni che si sono tenute, rispettivamente il 31 gennaio 2015 a Casablanca e il 9 febbraio a Tunisi.

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giovedì 23 aprile 2015

Il rilancio del processo di costruzione europea - Firenze 10 maggio 2015











Ilaria Guidantoni parteciperà all'incontro con l'intervento "Euro-Maghreb, un matrimonio di interesse nel segno del Mediterraneo"

lunedì 13 aprile 2015

Convegno sull’imprenditoria femminile tra Italia e Tunisia - Roma, venerdì 17 aprile 2015

Roma, venerdì 17 aprile 2015
Ore 9.00-13.00
Convegno sull’imprenditoria femminile tra Italia e Tunisia
promosso dal Movimento Donne Impresa Confartigianato  e Confartigianato Imprese Roma
Camera di Commercio di Roma
Via de’ Burrò, 147 (piazza di Pietra)
Aula del Consiglio

Il convegno, alla presenza dell’Ambasciatore Tunisino a Roma Naceur Mestiri e del Presidente del Movimento Donne Impresa Isabella Foglietti, si occuperà del ruolo dell’imprenditorialità femminile sia all’interno dello sviluppo economico della Tunisia e della cooperazione con l’Italia sia quale strumento di affermazione culturale e sociale del movimento delle donne.
Interverrà tra gli altri Ilaria Guidantoni, giornalista, scrittrice e studiosa del Maghreb con un punto di vista dalla parte dell’imprenditorialità tunisina.

mercoledì 1 aprile 2015

Un bilancio dal Social Forum di Tunisi

”Oltre al valore che ha assunto il Social Forum Mondiale e all'importanza di esserci per quanto successo poco prima del suo inizio - ha detto Fabio Laurenzi, presidente COSPE - abbiamo ottenuto i risultati che ci eravamo prefissi. In particolare sui fronti di cittadinanza mediterranea, libertà di informazione e water grabbing abbiamo aggiunto tasselli importanti, andando a rafforzare la strategia e allargare la rete di società civile ed entrando attivamente a far parte di questi tre focus.

Le notizie dal Forum
Si chiude il Social Forum 2015. E lascia molti interrogativi
Alcuni appunti di Ganluca Solera sul Forum sociale. Il Forum dovrebbe preservare la sua natura di spazio di scambio e convergenza di movimenti sociali da tutto il mondo e, al tempo stesso, diventare anche spazio di confronto con altri attori, politici, economici, e religiosi, e con realtà culturali diverse...leggi tutto

Una “casa” comune e un manifesto per il Mare Nostrum: alcune proposte e un bilancio del Sabir Maydan II – di Gianluca Solera
Il dialogo sulla Cittadinanza mediterranea ha fatto emergere l’urgenza un percorso verso l’integrazione, incrociando le forze di diverse organizzazioni, associazioni e iniziative cittadine che lavorano per un Mediterraneo quale spazio di pace, sviluppo giustizia e convivenza ... leggi tutto

Donne e Media nell’area Mediterranea: quali sfide e quali successi?
Il delicato rapporto tra le donne e i media nell’area mediterranea è stato il tema al centro della seconda giornata del Social Forum, inserita nel quadro del progetto Med Net... leggi tutto

Un “istituto”, un canale radio o tv e un programma di mobilità: strumenti per la cittadinanza mediterranea
Cittadinanza mediterranea parte seconda: da Messina al Social Forum di Tunisi, attivisti e associazioni del Mediterraneo ancora insieme non solo per continuare a discutere su... leggi tutto

“Save the Tigris”: campagna per salvare il fiume che scorre in Kurdistan
Il Tigri scorre per 400 km attraverso il territorio turco prima di andare a costituire il confine tra Siria e Turchia e confluisce con l’Eufrate in Iraq. Nel mezzo... leggi tutto

Water grabbing: le sfide dello Swaziland
Lo Swaziland, incuneato tra Sudafrica e Mozambico, è il più piccolo stato dell’Africa Australe ed è anche l’ultima monarchia tradizionale dell’Africa Sub-Sahariana. La sua economia ha i punti... leggi tutto

Water grabbing: un fenomeno che deve emergere
“Unire le lotte che esistono in tutto il mondo sulla questione del water grabbing e rendere questo fenomeno più visibile”. Era questo l’obiettivo principale dell’incontro “stop water grabbing”...  leggi tutto

mercoledì 4 marzo 2015

“Les poèmes d’un maudit. Poèmes du fond d’enfer inédit” di Mario Scalési

Ilaria Guidantoni, 01 Marzo 2015

Sfortunato poeta legato per le sue radici all’Italia e considerato il precursore della letteratura ‘multiculturale’ e ‘multietnica’, parola che non amo, quasi sconosciuto. Nato da genitori di origini italiane - il padre era di Trapani, la madre aveva ascendenti maltesi e genovesi – il 6 febbraio 1892 in via bab souika a Tunisi; frequentò la Scuola Primaria francese di Tunisi, ma ben presto dovette cercarsi un’occupazione per alleviare la precaria situazione economica della propria famiglia numerosa. Fu assunto come ragioniere. Quando aveva cinque anni, una caduta dalle scale lo aveva reso invalido. Non godeva, inoltre, delle simpatie dei “monelli” del suo quartiere, a La Goulette, dove viveva la “piccola Sicilia”. La sua salute s’incrinò sempre di più, anche a causa di un’esistenza scarsa di affetti. Dopo un periodo di ricovero nell’Ospedale Coloniale Italiano “G. Garibaldi”, il 30 settembre del 1921 fu trasferito in Italia, alla Vignicella, il nosocomio psichiatrico di Palermo. Aveva, infatti, mantenuto la nazionalità del padre. Dalle cartelle cliniche, risulta essere deceduto per “marasmo” nel 1922. La sua salma sarebbe finita in una fossa comune.

La sua unica raccolta poetica è stata pubblicata postuma, in varie edizioni, ed è stata accolta, sin dagli anni Trenta dello scorso secolo, da critiche favorevoli in Francia e dal consenso di francesisti di varie parti del mondo; è stata apprezzata anche in molti Paesi europei, oltre che in Tunisia e altri Stati arabi. E’ in Tunisia però che ottiene la sua maggior fortuna dove è ritenuto uno dei “padri” della letteratura magrebina di espressione francese e tra i maggiori esponenti della letteratura proletaria.

Collaborò tra l’altro, come raffinatissimo critico letterario, con i periodici di Tunisi «Soleil» e «La Tunisie Illustrée», da cui lanciò le sue originali tesi a favore di una “letteratura nordafricana” autentica, ma che si sentisse parte integrante della “patria” francese, piuttosto che essere vittima dell’esotismo. Uno dei maggiori poeti tunisini contemporanei, Moncef Ghachem ha dichiarato in un'intervista: «Je suis un fils de Mario Scalesi» (sono un figlio di Mario Scalesi). In Italia dove è quasi sconosciuto, come accennavo, arte della sua memoria si deve a Gaspare D'Aguanno che nel 1938 pubblicò, in francese, una biografia di Scalesi.

La recensione integrale su Saltinaria.it

mercoledì 25 febbraio 2015

Venerdì 20 marzo 2015 ore 18.00 - Emilio Borelli: "Piste incrociate". Diario dal Nordafrica, Firenze

Venerdì 20 marzo 2015 ore 18.00

Emilio Borelli: "Piste incrociate". Diario dal Nordafrica
Casa Editrice Polaris, 2014
Un viaggiatore di deserti faccia a faccia con gli stravolgimenti nordafricani dell’estate 2011.

Presentazione del libro con l’autore e Giovanni Gozzini Università di Siena

TRANSAFRICA
Via Fiume 11, 50135 - Firenze

venerdì 20 febbraio 2015

"Visioni mediterranee" Itinerari, identità e migrazioni culturali - 16 e 17 febbraio 2015 Tunisi

"Visioni mediterranee" Itinerari, identità e migrazioni culturali - Tunisi

Intervento di Ilaria Guidantoni alla Tavola Rotonda del primo giorno con un intervento su "Miti e visioni del Mediterraneo"
























La serata finale al Ristorante Dar el-jeld nella medina antica di Tunisi con il professor Alfonso Campisi dell'Université la Manouba e presidente AISLLI Africa