venerdì 7 novembre 2014

formiche.net - Perché la Tunisia è la fabbrica dei foreign fighters dell'Isis

22 - 10 - 2014Francesco De Palo

Dalla rivolta dei Gelsomini al foraggiamento delle truppe dell’Isis. La Tunisia si scopre diversa rispetto a quella che i rivoluzionari pionieri delle primavere arabe avevano immaginato e oggi si è ritagliata uno spazio come lo Stato che ha inviato più combattenti stranieri di qualsiasi altro Paese in Irak e Siria per unirsi al gruppo terrorista Isis. I motivi della sterzata sono stati analizzati alla luce del trend socio-politico del Paese alla vigilia di una doppia tornata elettorale.

IL TREND
uali sono i motivi di tale determinazione? Secondo alcuni analisti anziché minare l’estremismo militante, la nuova libertà giunta con la primavera araba ha permesso ai militanti stessi di predicare e reclutare più apertamente che mai. Allo stesso tempo, molti giovani tunisini sostengono che le nuove libertà e le elezioni hanno fatto poco per migliorare la loro vita quotidiana, creare posti di lavoro o frenare una polizia brutale che molti ancora chiamano “il sovrano”, o tra gli islamisti ultraconservatori , “il tiranno”.

L’ANALISI
“La Tunisia è il Paese delle contraddizioni” spiega a Formiche.net la scrittrice Ilaria Guidantoni autrice di tre pamphlet sull’argomento. E certifica che oggi si vede una svolta compiuta almeno a livello di pensiero, in superficie, mentre la nazione è tornata ad essere “la terra laica che guarda all’Europa, ma il sud affamato e insoddisfatto preme con una buona dose di rabbia“. I profughi libici infatti aumentano non poco la tensione.

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