martedì 4 giugno 2013

Lancio del programma per lo sviluppo delle relazioni commerciali e industriali tra Italia ed Egitto


Venerdì 31 maggio - Presentato a Roma il lancio del programma delle relazioni commerciali e industriali tra Italia ed Egitto anche se non sembra che sia stata ancora siglata una vera e propria partnership e accordi commerciali. Ha presieduto la riunione il capo del Comitato direttivo e capo dell'ufficio commerciale a Roma, Mona Wahba che ha introdotto i lavori evidenziando come l'Egitto sia in questo momento una vera e propria officina per l'elaborazione di un nuovo assetto politico, attento ai bisogni sociali e alla richiesta dei diritti civili e proprietari ad una forte crescita economica.
Hassan Malek, Chairman EBDA, Egyptian Business Development Agency, ha sottolineato che il Paese gode di piena stabilità, dispone di una nuova Costituzione e in ottobre - la data non è fissata e la risposta che mi ha dato personalmente è stata evasiva - ci saranno le elezioni. Inoltre ha sottolineato che il Paese sta riducendo il proprio deficit con l'obiettivo di portarlo al 9,5% entro il 2014. Infine la crescita è stata del 2,6% nel 2014 secondo le stime e si annuncia intorno al 3% per il prossimo anno. L'obiettivo è risolvere i problemi amministrativi e in questo momento il governo sta lavorando per abbassare le tasse, incoraggiare gli investimenti e tutelare in particolare i diritti delle donne e dell'informazione infanzia. Infine è stato fatto cenno al fatto che si sta lavorando per stabilire una separazione tra potere legislativo ed esecutivo dopo 60 anni di 'confusione' (e quello giudiziario?).
Sul piano più propriamente economico, gli intervenuti si sono limitati a evidenziare che il Paese sta predisponendo piani per investimenti in tutti i settori con particolare riguardo per il settore energia e trasporti, in special modo per il comparto ferroviarie.
Khaled Abu Bakr, Presidente dell'Italian-Egypt Business Council ha auspicato ad una collaborazione con il nostro paese in special modo nell'ambito agricolo dei trasporti e della tecnologia e ha fatto cenno a una settantina di sfide aperte che l'Egitto avrebbe raccolto e sulle quali si tratta ora di lavorare. A titolo di esempio ha citato la tratta Alessandria-Venezia che potrebbe rappresentare un'opportunità.
Mohamed Mourad Elzayat, Chairman Egyptian Junior Business men Association ha rilanciato sul tema della crescita sottolineando un clima molto favorevole per il Paese in termini di crescita imprenditoriale.
Secondo Oussama al-Farid, l'Egitto può tornare ad essere il cuore del Mediterraneo e la porta del Medioriente per i paesi dell'Europa del Sud recuperando la sua storia e il valore della sua tradizione. La sfida al momento è l lotta alla povertà, la concentrazione degli investimenti nel settore delle energie, soprattutto le rinnovabili, e della tecnologia con un focus sulla formazione. Concludendo i lavori si è sottolineato come l'Egitto possa competere con l'Europa, malgrado l'alta disoccupazione. "In fondo la Grecia non ha il 60% di Disoccupazione?" è stata la battuta da parte egiziana.

Nel frattempo il Paese è tornato in pieno fermento perché le elezioni della Camera Alta sono state giudicate incostituzionali e sembra sia stata ritirata la Costituzione. Queste le voci di ambienti vicino alla politica del Paese che non ho avuto modo di verificare. Rivolgo pertanto una richiesta aperta a chi seguisse da vicino il Paese e potesse darmi notizie più precise.

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