Venerdì, 31 Gennaio 2014 Ilaria Guidantoni
Esce nei giorni di apertura del semestre greco di Presidenza UE il libro del giornalista Francesco De Palo, innamorato delle storie del Mediterraneo, di ieri e di oggi, che in Grecia ha trovato una patria del cuore e lo si avverte, al di là del suo intento dichiarato.
Fa da sponda alla passione dell’uomo, l’acume e la curiosità instancabile del giornalista. Le pagine del libro raccontano un contatto quotidiano, aggiornato e a trecento sessanta gradi sulla realtà greca. E’ un fatto che si avverte, si sente, la naturalezza con la quale parla, la partecipazione emotiva, la capacità di argomentare. Il libro a metà tra il saggio storico-politico e il reportage socio-economico, con ampie incursioni nel mondo culturale è una fotografia della Grecia tra scandali e degrado sociale, accanto a storie d’onore e di coraggio di ieri e di oggi. L’intento è dichiarato da Francesco De Palo nelle prime pagine, non solo un pamphlet, ma ‘uno sforzo narrativo’ per raccontare – e aggiungerei dimostrare – che anche nei momenti peggiori di sconforto la Grecia non si è mai arresa, memore del suo passato grandioso. Greco per l’autore è un dna che dagli eroi di ieri a quelli di oggi fa dire a questo popolo, e ad alcuni suoi grandi protagonisti, che è meglio morire da ellenico piuttosto che deporre le armi.
Sulla copertina, i riflessi di un’acqua cristallina e poi uno strappo, dal quale fuoriescono mani con il palmo aperto: è il gesto della mounza, una protesta-insulto divenuto simbolo della reazione alla troika e al Governo di Atene durante i giorni dei raduni in piazza, quando i greci si facevano fotografare con le mani alzate contro il Parlamento.
Scritto con un eloquio veloce, accattivante, che unisce la lingua veloce della presa diretta giornalista, la cultura classica con qualche nota di lirismo e una buona conoscenza della lingua greca classica e moderna, senza che l’inserzione di vocaboli e note appesantisca le pagine, la prima parte è un’ampia descrizione circostanziata della situazione attuale. Si narrano gli scandali, il degrado della casta, la miseria della popolazione, soprattutto il dramma dell’economia sulla spesa e i guai del sistema sanitario, la caduta vertiginosa dell’occupazione, ma in particolare si tratta di una lunga denuncia alla ‘disattenzione’ di quell’Europa che appare lontana e che pure in Grecia ha la sua culla.
La recensione integrale su Saltinaria.it
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