mercoledì 28 maggio 2014

Dal convegno "Le città vogliono vivere. Lotte e speranze nel Mediterraneo", Livorno 27 maggio 2014

Dal convegno "Le città vogliono vivere. Lotte e speranze nel Mediterraneo"
Livorno 27 maggio 2014
La sintesi dell'intervento di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio

"Mediterraneo, il mare non divide ma unisce"

«Occorre avere una cultura del lungo periodo per scoprire il bello dello stare insieme nel Mediterraneo». Così Andrea Riccardi, docente di Storia contemporanea ed ex m...inistro del governo Monti, porta il suo saluto durante il discorso di apertura al primo meeting internazionale di "Medì". L'iniziativa (dal titolo "Le città vogliono vivere") si è svolta alla Camera di Commercio e abbraccerà anche la giornata di oggi, mercoledì. Si tratta di una rassegna annuale di convegni e iniziative promossa dalla Comunità di Sant'Egidio, per lo sviluppo delle relazioni tra le città del Mediterraneo.

Dopo aver criticato la tendenza della politica («che invece spesso si basa sul breve periodo»), Riccardi ha messo in luce la storia e le caratteristiche delle città del Mediterraneo «che si caratterizzano per accoglienza e pluralismo», ricordando che «anche Livorno, modesta ma onesta in confronto alle altre città, ha nei suoi cromosomi questi elementi». Infatti, «qui il diverso poteva anche abitare, non solo passare». Riccardi ha definito il Mediterraneo «un sistema di scambio, senza confusione ma senza separazione», perché «i mari uniscono, non dividono», esaltando il valore delle città cosmopolite.

I rifugiati di Lampedusa. «Provo vergogna per quello che è avvenuto negli ultimi mesi - afferma il fondatore di S. Egidio - l'Italia porta avanti giustamente l'operazione "Mare Nostrum", ma ha tutto il diritto di chiedere che si riveda la questione a livello più europeo. Non si tratta di una invasione, bensì di evasione». Per ottenere lo statuto di rifugiato, fuggendo da contesti di guerra, ha ricordato Riccardi "devi prima superare la prova del deserto, poi quella del mare. Se riesci a non morire durante il viaggio e arrivi a Lampedusa allora puoi richiedere questo status. L'Italia deve pretendere in sede europea una corresponsabilita': i rifugiati devono poter presentare le domande nei primi Paesi in cui arrivano (ad es. Egitto o Libia)".

Infine, Riccardi ha affermato che «sono gli uomini e le donne che danno voce alle loro città, che dimostrano la voglia di vivere dallo stare insieme». Ricordando la distruzione della città siriana di Aleppo, l'ex ministro ha criticato ogni forma di guerra («orribile e diabolica»), invitando invece a coltivare la cultura dell'agire insieme: «Martin Luther King diceva che bisogna imparare a crescere insieme come fratelli, se no si rischia di morire come idioti. Ecco - continua - seguendo le sue parole cerchiamo di creare un punto di vista mediterraneo, anche con il mondo arabo».

"La citta' e' la piu' grande espressione umana di volere vivere e di vivere con gli altri - ha proseguito Riccardi - Le citta' possono contare ma si debbono dare una vocazione. Non si sta in una citta' senza un'idea larga, senza un'idea del mondo", altrimenti esse diventano periferiche. Ma il problema diventa drammatico nelle megalopoli. Obiettivo del convegno e' creare un punto di vista mediterraneo delle citta' da portare in Europa e nel mondo arabo.

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